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TOLENTINO - Un fiume di persone ha percorso in silenzio le vie di Tolentino ieri sera, in una marcia commossa e significativa, per ricordare Gentiana Kopili, la 45enne tragicamente uccisa a coltellate dal suo ex marito lo scorso sabato. Circa un migliaio di cittadini, insieme a numerosi rappresentanti delle istituzioni, hanno voluto rendere omaggio alla donna e lanciare un chiaro messaggio contro la violenza di genere.

Il corteo è partito da piazza della Libertà e si è concluso nel Parco di viale Benadduci, proprio nel luogo dove si è consumato il delitto. Qui è stata inaugurata una panchina rossa, simbolo universale della lotta contro la violenza sulle donne, sulla quale sono stati deposti fiori e toccanti messaggi. Tra i presenti, visibilmente commosso, anche il figlio di Gentiana, Mario, oltre al sindaco Mauro Sclavi, il prefetto di Macerata Isabella Fusiello, il presidente della Regione Francesco Acquaroli e numerosi amministratori locali.

Il silenzio della marcia è stato rotto solo dal dolore espresso nei volti e nei gesti dei partecipanti. Molti indossavano magliette e tenevano cartelli con la scritta "Tutte le donne sono Gentiana", un messaggio potente che non intende ricordare solo la vittima di questa tragedia, ma dare voce a tutte quelle donne che quotidianamente subiscono violenze.

L’evento ha visto anche la partecipazione del vescovo Nazzareno Marconi, del comandante provinciale dei Carabinieri Raffaele Ruocco, del vicepresidente regionale Filippo Saltamartini, della presidente della Commissione Pari Opportunità Maria Lina Vitturini e del rettore dell’Università di Macerata John McCourt.

Durante il momento di raccoglimento, il presidente Acquaroli ha sottolineato l’urgenza di contrastare una piaga sociale che continua a colpire nel silenzio delle case o, come in questo drammatico caso, in pieno giorno e davanti a testimoni. Il suo appello è stato alla responsabilità collettiva: "Serve maggiore attenzione – ha affermato – per cogliere i segnali e intervenire prima che sia troppo tardi".

Il femminicidio di Gentiana ha lasciato una ferita profonda nella comunità tolentinate, che ieri ha scelto di reagire e di non rimanere indifferente. Da oggi, quella panchina rossa nel Parco di viale Benadduci sarà un monito permanente, simbolo di un impegno costante contro la violenza di genere.

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